#Oggisonotriste

Il mio dicembre non è più stato Natale da quando gli ultimi, anni fa, sono stati abbinati a visite e controlli in ospedale, pranzi interrotti, la portiamo sì o no, dai che siamo più tranquilli, metti la giacca, prendi il borsone. E freddi e nebbie su Milano addobbata, e buio, e luci accese nelle strade, e parcheggi da cui guardi blocchi illuminati sempre, da fuori finestre ampie, dentro il ferro dei letti, i neon bianchi. E settimane a contare il prossimo appuntamento, che forse allora andrà meglio.

Stradine di una città che non dorme mai, dove qualcuno fa sempre la notte, qualcuno piange, qualcun altro incrocia le dita, chiuso in macchina e aspetta che sia ora di tornare a casa.

Feste in cui si conta chi non si siede, nostalgia di pasta fatta in casa, di regali sotto l’albero, di fili dorati da buttare il giorno dopo.

Ci sono anche loro, sotto la neve. Le preghiere mai ascoltate.

21 pensieri su “#Oggisonotriste

  1. Io non sento più molto il Natale da quando mia mamma è mancata alcuni anni fa.
    Era lei che faceva da collante per stare tutti insieme, ed ora la mia “big family” è un po’ tutta meno coesa, pur continuando a volerci bene.
    Il Covid ha peggiorato tutto, non bastasse.

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  2. Bellissimo racconto…. Grazie di condividere… mi piace molto ultima frase, pasta fatta in casa, fili dorati da buttare il giorno dopo… Eterno ed effimero in un gioco di luci.. Intimo e suggestivo… poetico..

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  3. Cara Marti anch’io Natale non lo sento più da quando i nostri anziani ad uno ad uno ci hanno lasciato nella dimensione terrena. Il virus ha ulteriormente complicato il tutto, personalmente ho ancora mia zia, ma anche quest’anno ho timore di non riuscire ad andare a La Spezia sempre causa Covid, mia zia sarebbe l’unico appiglio del Natale mah staremo a vedere la mia regione come si metterà… Bellissima la chiusura del tuo articolo, oltre a essere riflessiva è anche molto poetica❣❣❣

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  4. Martina mi commuove il tuo racconto. Le tradizioni le ho passate in eredità a mie figlie, che a loro modo perpetuano i riti . I posti vuoti pesano,però io e un mio consuocero siamo i più vecchi. Che dire so che la pasta in casa spetta a me le luci e gli addobbi a loro… I bambini sono la festa più grande, arriverà presto il quanto nipotini . Sono contenta la vita va avanti ed io prego solo che resti così a lungo per loro. Così auguro a te 🐞

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  5. Ma sai cosa? Ogni Natale ha h legante.
    Però, vedi. È un giorno in cui io e babbo ci facciamo un bicchiere in più. Mamma non è più in semiletargo. Mangiamo un po’. Apparecchiamo una tavola decente e non certo per consumare velocemente carboidrati.
    Non ha senso, ma un po’ si.
    Mi tuffo nei ricordi. E penso che qualcun per me l’ha reso speciale. Mi cullo nelle cose belle. Sapendo che le ho vissute.
    Qualcun altro no.
    Sei sola? Fatti un bel rosso. Cullati un po’. Stai s telefono. Fai un aperitivo.
    Sii tremendamente bella.
    Per ciò che puoi. Ci saranno altri Natale indimenticabili

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