Vi leggo. Ma ho avuto bisogno di tempo, per me. Torno presto ❤️

Vi leggo. Ma ho avuto bisogno di tempo, per me. Torno presto ❤️
Assente per troppo essere. Presente a me stessa.
Senza voglia di condividere, cercando dentro.
Buio della notte, fissando le stelle dal divano.
Pensieri aggrovigliati,
dolore e paura di stare troppo male, ancora.
Percorsi in salita, necessari.
Vedo il sole e vedo il cielo, limpido, oggi.
…per come la ballavo qualche anno fa, per le risate e le ore sui tacchi, per la stanchezza che non sentivamo, per l’emozione che mi prende quando l’ascolto. E perché ha del vero, almeno in parte, il male se ne va ballando…
Passa di non passa, questo senso di.
Inquieta e pensierosa mi alzo di notte e mi chiedo se.
Sole fiorellini e ragazzi sulle panchine
fino al tramonto,
ma ancora luci nelle case a cena
e io candele profumate.
Sono ricordi su ricordi, io, adesso.
Passeggio libera da quarantene in una Milano primaverile.
Coriandoli sui marciapiedi e violette nei cortili.
Estranea al vociare della gente, persa nei miei pensieri. Il sole mi acceca.
Sono dentro ai nodi della mia vita, sciogliendo a fatica quelli che ho annodato per troppo tempo.
In queste giornate malinconiche mi ritrovo in casa tra diari scritti a penna e scatole di fotografie.
E i ricordi ti tolgono il fiato mentre ti inchiodano al muro, in questo tempo senza ore di incursione nel passato che è possibile solo quando tutto si ferma.
Mi travolgono le emozioni e segnano il passo in questo inverno dell’anima che da qui deve passare, per sciogliersi.
Quando ami una persona, davvero, la ami per sempre. O comunque per molto. Quando non funziona ti arrendi, molli il colpo e desisti, ma non ti passa. Non se proclami un sentimento eterno. Provi a cercare la felicità altrove. La meriti, dopotutto. Hai già sofferto abbastanza, apri le porte del cuore di nuovo, al nuovo. Ma se ti sei dato davvero, totalmente, non riesci a trovare la tua ‘persona’ in breve tempo.
Ho amato anche io. Per anni. Da pazza, infilata in una relazione sbagliata, disequilibrata, molte volte dolcissima, tante altre meravigliosa, spesso crudele. A volte era vetta di montagna e a volte era fango e palude. Un uomo che mi ha fatto un male assurdo, allontanandomi, nascondendomi, ignorandomi. Ma l’ho amato per un tempo infinito. Senza scappare. Anzi ci provavo, ma poi tornavo lì. Perché lui mi cercava, riprovavamo, animati da una vena pari a quella delle poesie più tragiche. Non mi è più successo. Non mi lascio più andare, accadrà, forse di nuovo, forse meglio. Non sono un esempio da seguire, l’amore non è incaponirsi e ferirsi, l’amore non corrisposto giustamente guarda altrove. L’amore che fa male non è sano, va lasciato andare. Ma a me occorre parecchio, a quanto pare.
Fa male il sole delle cinque che taglia il cielo arancio sopra i palazzi le strade asfaltate i vetri a specchio e gli autobus e le macchine in coda e i bambini che escono da scuola.
Si allaga il livello dell’acqua che hai in corpo che senti arrivare in gola e sei tutta un passo sopra le uova, mentre cammini in avanti ma pensi di stare ferma, bloccata anzi in avanzamento, in questa tristezza che doveva arrivare, e che hai tenuto schiacciata per troppo tempo. Ed è solitudine che senti anche se non lo sei. Ed è dolore e mancanza, parole che vorresti sentire, e vuoto e pieno.
Ho pranzato alle tre del pomeriggio, ho dormito poco e mi sono riaddormentata che c’era già luce. Ieri sera ho mangiato giapponese con degli amici, ho riso come non facevo da settimane. Ho capito che siamo tutti un po’ soli, in questo periodo, che ognuno ha le sue paure che lo tengono sveglio. Ho appena camminato un’ora al parco con la cagnolina, ascoltando la musica latina che ho ballato per anni. Mi è venuto il magone ad ogni curva, per il sole che taglia il pomeriggio con questi colori, per la domenica che si dovrebbe passare in compagnia, per le canzoni che appartengono a pochissimi anni fa, lontani purtroppo una vita.
Guardo lei corrermi incontro, seguirmi sul prato come nei sentieri di montagna. E’ la mia vita, lei, adesso. Tutta la mia vita. Mi guarda fissa cercando il minimo cenno per scodinzolare felice. Ho pensato di richiamare un mio ex, per ridere ancora, andare via il weekend, vedere un film insieme. Poi ho deciso che voglio vivermi questa solitudine senza scappare. Senza trovare scorciatoie. E’ così, in questo momento. Questi pensieri lasceranno il posto ad altri nuovi, leggeri.
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Siamo in due, ci divertiamo a condividere i pensieri e a trasformarli in parole
"And the day came when the risk it took to remain tight inside the bud was more painful than the risk it took to blossom.." -Anais Nin
Blog nato per condividere tutto quello che le mie "modeste" doti artistiche mi permettono di fare che siano esse recensioni, disegni, racconti e quant'altro.
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Pizza & hinterland....