Estate__agosto__quindici anni

Mi sono ritrovata adolescente, in queste giornate di mille anni fa, a guardare le stelle in riva al lago, a svegliarsi dalle finestre mentre fai colazione, a cercarsi ogni minuto, a camminare, di notte, in punta di piedi sulla ghiaia per dirsi buonanotte sottovoce.

Pedalare su strade sterrate, calzoncini scuciti e infradito. Comprare pasta integrale, e poi mangiare pizza. Addormentarsi sul dondolo con le gambe intrecciate, confidandosi l’inverno. Disegnare volti tra le nuvole, leggere promesse tra i rami verdi del salice. Pranzare insieme, fare i selfie con gli occhiali da sole, ridere di niente e cantare vecchie canzoni. Ritrovarsi, piangere quando si parte, scriversi mi manchi dopo neanche un’ora.

Stasera sei triste

Stasera sei triste, un po’ sarà la pioggia. Sarà che di nuovo non gira come vorresti, e ti conosci, lo sai che ti inversi e diventi di umore nero, quando accade. Sei stanca sì, e direi. Stanca di trovare sempre il lato positivo. Di prendere la bici e pensare, comunque pedalo. Di mettere le scarpe e sfogarti mezz’ora correndo, ancora un minuto, fino a quell’albero, gira di nuovo che le gambe obbediscono.

E ritorni a casa, strizzi l’occhio al cielo, che l’ha già capito come butta. Sii paziente, tra tante lezioni questa non l’hai ancora imparata. E non fuggire dalle emozioni. In questo momento sei delusa, va bene. Stai lì.

Assente

Assente per troppo essere. Presente a me stessa.

Senza voglia di condividere, cercando dentro.

Buio della notte, fissando le stelle dal divano.

Pensieri aggrovigliati,

dolore e paura di stare troppo male, ancora.

Percorsi in salita, necessari.

Vedo il sole e vedo il cielo, limpido, oggi.

Non dormo

Sono insonne da circa un mesetto, qualcuno dice che trattasi di long covid, io sono più convinta che sia questa ansia che mi porto dietro da qualche settimana. Fatto sta che non dormo davvero. Con la melatonina mi addormento durante il film, ma poi alle tre sono sveglia. E intendo sveglia. Nulla fa la camomilla, la valeriana o le gocce di tiglio, nemmeno prese tutte insieme in amicizia. Quindi il medico, dopo che ho ammesso che strisciavo per terra sui gomiti, mi ha dato dieci/venti gocce di xanax che comunque mi facevano tirare metà notte, e poi occhi spalancati. Che non è mica divertente essere insonni, anche perché quando la giornata ti inizia prima dell’alba la testa comincia a lavorare e quindi quando suona la sveglia oltre che rimbambito sei già consumato.

Tipo Archimede (quello della Disney) mi sono inventata di tutto. E un pochino funziona. Nel senso che cinque, sei ore, riesco a farle. Una sera sono andata fuori a cena, prosecco come non ci fosse un domani, e non ho preso poi nessuna pillola. Risultato identico. Un’altra sera vado di tisana di camomilla e altri mille fiori soporiferi insieme, dopo cena. Subito dopo cena, come digestivo. A questa seguono le gocce di tiglio. A metà serata due melatonina e dulcis in fondo l’ansiolitico. Che tra l’altro preso sotto la lingua dovrebbe stordire in venti minuti, a me ci vuole almeno un’oretta. Ma comunque non è che riposi così bene. Sono comunque le stesse ore, forse una di più. Ma rimane la tattica migliore.

Ho addirittura pensato di addormentarmi sul divano, mettere la sveglia tipo alle 2:00 e bere le gocce in modo da tirare le 7:00, ma mi sembra quanto mai assurdo quindi alla fine mi sono quasi rassegnata e non me ne faccio più un cruccio. Quando sono ormai sveglia, mi rilasso, cerco di svuotare la testa e non mi faccio prendere dal nervoso, passerà.

#chalet

Torno dal lago, adesso. Dove finalmente, dopo mesi di attesa e contrattazioni, sta prendendo forma la casettina in legno che desideravo e che ho progettato personalmente. Per il momento, in ritardo massimo sui tempi, è tutto un cantiere ed una pacca sulla spalla. Poi ci credo che sono ansiosa! Ho a che fare con soli uomini, dal falegname, all’elettricista, all’idraulico, al mobiliere a chi mi deve spostare la siepe. Le settimane scorrono veloci e come potrete immaginare non si incastra nulla, nonostante io cerchi di tenere testa a tutti, di prendermi permessi per andare sul posto, di elemosinare premura. Già. Io che sono precisa e testarda mi trovo a discutere per tutto. E prima c’è la pianta da tagliare e poi non c’è il camion, e poi quello non sta bene, e poi ci sono altri lavori urgenti. Divento pazza. Mi ricordo che quando dovetti svuotare l’appartamento di mamma, ho regalato ogni cosa. I due bagni, la cucina, tutte le camere, persino gli scaffali, e casa dei miei era moderna e ristrutturata di recente. Non per dire, ma non c’è un fesso di nessuno che mi sta venendo incontro con qualcosa. Il preventivo del bagno è triplicato nel giro di un mese, solita storia del materiale che non arriva. L’elettricista sembra debba illuminare lo stadio, ma i cavi sa sono aumentati. Se non mi mettono una vagonata di ghiaia fuori non posso mettere la tettoia. Sono bloccata, e quando vado a domandare alzano gli occhi al cielo. Ah dimenticavo, la pago, non è un’elargizione. E anche profumatamente, che con la stessa cifra prendevo un monolocale al mare.

E stasera va così

…per come la ballavo qualche anno fa, per le risate e le ore sui tacchi, per la stanchezza che non sentivamo, per l’emozione che mi prende quando l’ascolto. E perché ha del vero, almeno in parte, il male se ne va ballando…

A otto km dal lavoro

MAESTRAMARTINA

E a volte non basta, per mantenersi in incognita 😅

Capita così che in coda in cassa, al supermercato, senti urlare ‘Ciao maestra’ la domenica mattina, mentre tu arrivi da una notte insonne e sei in tuta e scarpe di pelo, e vorresti nasconderti dietro gli ovetti e i giornali. Oppure che vai a comprarti i jeans e la commessa che ti prende le misure sia una tua ex alunna. L’anno scorso sono andata a mangiare un kebab in una via sconosciuta ed era dello zio di un mio ex turco, ormai venticinquenne, che mi ha riconosciuta (io lui, no) e insomma il che a volte fa anche piacere.

Ma sto divagando, oggi ero in giro con la cagnolina e mi ferma una nonna, che mi conosce. Donna meravigliosa e giovanissima, tra l’altro. Preoccupata perché la nipotina, sei anni, va a scuola malvolentieri da un paio di mesi. Si chiude…

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