#fine gennaio, domenica

Ho pranzato alle tre del pomeriggio, ho dormito poco e mi sono riaddormentata che c’era già luce. Ieri sera ho mangiato giapponese con degli amici, ho riso come non facevo da settimane. Ho capito che siamo tutti un po’ soli, in questo periodo, che ognuno ha le sue paure che lo tengono sveglio. Ho appena camminato un’ora al parco con la cagnolina, ascoltando la musica latina che ho ballato per anni. Mi è venuto il magone ad ogni curva, per il sole che taglia il pomeriggio con questi colori, per la domenica che si dovrebbe passare in compagnia, per le canzoni che appartengono a pochissimi anni fa, lontani purtroppo una vita.

Guardo lei corrermi incontro, seguirmi sul prato come nei sentieri di montagna. E’ la mia vita, lei, adesso. Tutta la mia vita. Mi guarda fissa cercando il minimo cenno per scodinzolare felice. Ho pensato di richiamare un mio ex, per ridere ancora, andare via il weekend, vedere un film insieme. Poi ho deciso che voglio vivermi questa solitudine senza scappare. Senza trovare scorciatoie. E’ così, in questo momento. Questi pensieri lasceranno il posto ad altri nuovi, leggeri.

#Spessosola

Da qualche settimana ho scelto di limitare le occasioni sociali con troppe persone, in verità anche due oltre alla sottoscritta, a volte sono troppo. Covid causa, ovviamente. Stagione fredda che non aiuta. Così a parte il lavoro e le partite a beach della domenica pomeriggio; il caffè con un’amica nel weekend e la passeggiata con la mia cagnolina sono il massimo delle mie relazioni. Al momento. Scelgo io. E scelgo io anche di non frequentare alcuni amici. Ho scelto io di interrompere una storia, mesi fa. Forse sono sempre io che scelgo questo modesto isolamento. Me ne rattristo, a volte. Mi sento sola, altre. Mi mancano moltissimo i miei riferimenti, andati. Ma non mi affanno, sto. Piango, riaffacciandomi su quel dolore che mi ha devastata e gridando a chi non c’è più, che mi manca. Gioco con la mia bimba di pelo bianco, dopo cena, nascondendomi dietro il divano ad aspettare che impazzisca di felicità, scovandomi. Leggo tantissimo, ritrovando abitudini che sono mie e che avevo dimenticato. Stabilisco un paio di priorità, le perseguo, ma non rincorro. Mi ha colpito questa frase, che se qualcuno riconosce può portare corretta, visto che non ricordo da dove l’ho presa… Gli alberi in inverno non fanno yoga, non si adoperano, non si muovono. Stanno lì, tanto sanno che tornerà il vento a farli ballare di nuovo.

Giù come un domino

MAESTRAMARTINA

Tre giorni di scuola, cinque classi in testing. Solo nel mio plesso. Con regole nuove, pensate con estrema intelligenza. Prevedere uno screening a tappeto sarebbe stato più oneroso che mandare vagonate di studenti (e familiari a diretto contatto) a farlo poi, nelle strutture adeguate. Adeguate per niente, tra l’altro. A Milano gli esiti dei test eseguiti in ospedale arrivano in differita di due giorni, quelli delle farmacie contano su tempi più rapidi di risposta, spesso bilanciati nella scelta, dalle file in strada già all’alba. Situazione devo ammetterlo che si sta in parte risolvendo, non siamo a livello della vigilia di Natale, ma siamo comunque allo sbaraglio. Tracciamenti ormai persi. Bambini che vengono mandati a scuola anche in presenza di sintomi lievi (che sono sempre del covid, sappiatelo) e che in quattro ore mettono in difficoltà un intero sistema. Per un solo caso positivo infatti adesso tutta la classe viene messa…

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#stasera

Stasera sono andata a fare la spesa prima di cena, dove andavi sempre tu. Per me è fuori mano, ma era legato a mille ricordi, a te, agli ultimi tempi che ci andavo, e prendevamo cose da cucinare insieme. Ci andavo durante le feste di Natale, con questo buio, la gente indaffarata, i carrelli pieni, dentro calore e colori e ogni cosa diventava regalo, e io te lo portavo a casa. Ero felice. Speravo. In ogni piccolo segno leggevo un buon auspicio.

Mentre guidavo, in macchina, ti immaginavo seduta accanto a me, a chiederti come si fa quel sugo, a raccontarti la mia vita, a farti vedere come in poco più di un paio d’anni è cambiato tutto, nell’ottica di una ristrutturazione del quartiere e ci sono negozi nuovi, addirittura palazzi interi venuti su dal niente, e tu avresti detto ma va, pensa te.

La strada sotto casa tua ha cambiato senso, di marcia, e di tutto.