
Barche arenate in una pozzanghera di cielo
dove l’erba
e i sassi
segnano il fondo del lago.
Pedalo e sorrido. Il tramonto tra i capelli.
Barche arenate in una pozzanghera di cielo
dove l’erba
e i sassi
segnano il fondo del lago.
Pedalo e sorrido. Il tramonto tra i capelli.
basta un sorriso. E ottieni il mondo.
Basta sapere chiedere, con spontaneità, con gli occhi spalancati sull’altro.
Sii di poche parole, ma quelle acute. Cogli il momento, sii accorto.
Usa gentilezza, quella d’animo, di chi sa perché c’è passato, da quell’inferno.
Allunga una mano, anche senza il gesto, la coglieranno.
Impara a sentire,
troverai ascolto e lealtà.
se penso che oggi sono riuscita a farmi tagliare a pezzi una zucca di quelle enormi, mantovane, lunghe e dolcissime. Di quelle che ti chiedi se sono lì di bellezza o se pensano di venderle, che non ci stanno in borsa, non le puoi segare a meno che tu sia Geppetto e nemmeno usarle per Halloween perchè è già passato. Così, nonostante lo scetticismo della responsabile, l’addetto alla frutta è tornato dalla pausa e di fronte alla mia spontaneità, senza fare una piega l’ha presa a sciabolate, me l’ha incartata, pesata, prezzata, si è goduto i miei grazie e le mie scuse, persino gongolando.
Lampante mi è tornato alla memoria lo stesso episodio di quando anni fa a Cuba ho trovato sulla spiaggia un bambù di quelli enormi, di legno durissimo, levigati dal mare, e mi sono incaponita per portarlo a casa. Volere è potere, ho trovato e supplicato due malcapitati che si sono ingegnati per tagliarmelo in più pezzi, affinché potesse stare in valigia. Tuttora sta in bella mostra sul tavolino in sala, pitturato di bianco, con dentro conchiglie e candeline.
Sorrido mentre pedalo in bicicletta in questo tramonto sul lago, tra le viuzze del paese che sembra preso dagli anni sessanta, le mamme che si trascinano dietro i bambini sudati e le vecchine che bagnano i gerani nei cortili.
Sorrido anche se la testa frulla, non proprio leggera, perché amo questa dimensione, perché torno bambina, perché ho le gambe al vento e sono in ciabatte, perché penso che chi non mi approva non mi capisce.
Ringrazio chi mi cede il passo, sorrido al barista che apparecchia i tavolini, e due turisti tedeschi con tanto di cappello in paglia mi salutano proprio, sbracciandosi, giuro (non ci vedo, ma..) non li conosco.
E penso…basta vestirsi di un sorriso?
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Siamo in due, ci divertiamo a condividere i pensieri e a trasformarli in parole
"And the day came when the risk it took to remain tight inside the bud was more painful than the risk it took to blossom.." -Anais Nin
Blog nato per condividere tutto quello che le mie "modeste" doti artistiche mi permettono di fare che siano esse recensioni, disegni, racconti e quant'altro.
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