Passa

Passa di non passa, questo senso di.

Inquieta e pensierosa mi alzo di notte e mi chiedo se.

Sole fiorellini e ragazzi sulle panchine

fino al tramonto,

ma ancora luci nelle case a cena

e io candele profumate.

Sono ricordi su ricordi, io, adesso.

#Spessosola

Da qualche settimana ho scelto di limitare le occasioni sociali con troppe persone, in verità anche due oltre alla sottoscritta, a volte sono troppo. Covid causa, ovviamente. Stagione fredda che non aiuta. Così a parte il lavoro e le partite a beach della domenica pomeriggio; il caffè con un’amica nel weekend e la passeggiata con la mia cagnolina sono il massimo delle mie relazioni. Al momento. Scelgo io. E scelgo io anche di non frequentare alcuni amici. Ho scelto io di interrompere una storia, mesi fa. Forse sono sempre io che scelgo questo modesto isolamento. Me ne rattristo, a volte. Mi sento sola, altre. Mi mancano moltissimo i miei riferimenti, andati. Ma non mi affanno, sto. Piango, riaffacciandomi su quel dolore che mi ha devastata e gridando a chi non c’è più, che mi manca. Gioco con la mia bimba di pelo bianco, dopo cena, nascondendomi dietro il divano ad aspettare che impazzisca di felicità, scovandomi. Leggo tantissimo, ritrovando abitudini che sono mie e che avevo dimenticato. Stabilisco un paio di priorità, le perseguo, ma non rincorro. Mi ha colpito questa frase, che se qualcuno riconosce può portare corretta, visto che non ricordo da dove l’ho presa… Gli alberi in inverno non fanno yoga, non si adoperano, non si muovono. Stanno lì, tanto sanno che tornerà il vento a farli ballare di nuovo.

Fratello

È quasi un mese che non ci parliamo, fratellino.

Cupo incapace di soverchiare quello che giustamente è il tuo mondo,

hai preferito allontanarti da me,

vedendo cattiveria dove non c’era nemmeno ingiustizia.

Abbiamo perso parti di noi che il destino ci ha tolto

come arti amputati che mai si cicatrizzano.

Per anni hai giudicato la mia di vita le mie amicizie le mie di scelte

sentendoti inattaccabile.

Mi hai ferita e forse per troppo amore

hai cercato inutilmente di cambiare il mio modo di vedere.

Le tue raffiche arrivano come mitragliate, innescando risposte ora crude, ora silenziose.

Non necessita di spiegazione quello che tu non conosci e non vuoi sforzarti di capire.

Troppo fragile il tuo bisogno di me

mi entra dentro con dolore e scosse elettriche.

Mi manca la tua voglia di confidarti e il mio essere sorella maggiore dalla tua parte,

le telefonate fiume in cui torniamo

come bambini in cameretta.

Supponenza e arroganza sono riuscite a spezzare la catena che ci aveva riuniti,

uniche isole di questa mappa che ha perso le bussole vitali.

Mi sono sentita invasa

ed ho chiuso il guscio che negli ultimi anni mi ha riscaldata e protetta dal dolore delle perdite.

Mi manchi da morire ma la mia vita anche se non condivisa, vale quanto quella degli altri.